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Pubblicato il provvedimento Omnibus della Commissione Europea in materia di semplificazione degli obblighi di informativa di sostenibilità

6 mar 2025

La Commissione europea ha definito e pubblicato alla fine dello scorso mese di febbraio l’atteso pacchetto (c.d. Omnibus package) che contiene importanti proposte di semplificazione riguardanti sia il perimetro sia l’estensione degli obblighi di informativa di sostenibilità.

Il primo profilo di novità riguarda la drastica riduzione della platea delle imprese obbligate alla rendicontazione di sostenibilità (che diminuiscono di circa l’80%, si legge nel comunicato stampa) rispetto alla normativa attualmente in vigore derivante dalla direttiva Ue 2022/2464 (Corporate Social Responsability Directive – c.d. “CSRD”) recepita nel nostro Paese dal DLgs. 125/2024.

Alla luce delle proposte di modifica nel 2025 gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità riguarderebbero solo le imprese di grandi dimensioni con più 1.000 dipendenti e con un attivo patrimoniale superiore a 25 milioni di euro o con ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a 50 milioni di euro. Relativamente ai principi di rendicontazione rimarrebbero validi gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) per i quali, però, sono previste semplificazioni e rivisitazioni (quali riduzioni dei data points e miglior allineamento alle altre disposizioni).

Le società che non superano i suddetti limiti potranno, comunque, decidere di predisporre la rendicontazione di sostenibilità su base volontaria, adottando uno standard semplificato che sarà approvato dalla Commissione europea sulla base dell’attuale principio per le PMI (c.d. “VSME, voluntary”) sviluppato dall’EFRAG. Il nuovo standard semplificato limiterebbe così anche le informazioni che i soggetti obbligati e le banche potranno richiedere alle società che fanno parte delle rispettive catene di valore con meno di 1.000 dipendenti.

Il secondo step è il posticipo per tutte le imprese soggette alla CSRD che avrebbero dovuto conformarsi a partire dall’esercizio finanziario 2025 o 2026, a seconda della loro dimensione. L’attuale scenario prevede esercizi di prima applicazione della CSRD diversi a seconda della dimensione (sulla base dei limiti in vigore) e della natura dei soggetti obbligati:

  • dal 2024, con pubblicazione nel 2025, le grandi imprese (e le imprese madri) che erano già soggette alla NFRD (c.d “wave 1 companies”);
  • dal 2025, con pubblicazione nel 2026, le altre grandi imprese (e le altre imprese madri) che non ricadono nel precedente insieme (c.d “wave 2 companies”);
  • dal 2026, con pubblicazione nel 2027, per le PMI quotate (c.d “wave 3 companies”).

Il nuovo calendario potrebbe prevedere quindi il rinvio di due esercizi rispetto alle date sopra indicate per le imprese “wave 2” e “wave 3”.. 

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