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OMNIBUS UPDATES: dove siamo arrivati e cosa ci attende nel cammino per la semplificazione della reportistica ESG

7 apr 2025

Il 26 febbraio la Commissione europea ha presentato il suo piano di rivoluzione nel campo della reportistica di sostenibilità con i primi pacchetti di semplificazione Omnibus.

L’obiettivo è ridurre gli obblighi sui soggetti economici e stimolare la competitività del mercato europeo, intervenendo in prima battuta sulle direttive CSRD e CSDDD e sul meccanismo CBAM. Nella stessa occasione è stata presentata anche l’opportunità di “fermare l’orologio” per le categorie di aziende che uscirebbero dall’obbligo di rendicontazione di sostenibilità nel caso di adozione delle modifiche così come presentate. 

A CHE PUNTO SIAMO

Al momento i massimi sforzi sono stati concentrati sul portare avanti la proposta “stop-the-clock”. Dopo l’accordo su una posizione comune da parte del Consiglio dell’Unione Europea il 26 marzo, il Parlamento europeo il 3 aprile ha votato per approvare senza modifiche il posticipo dell’ingresso in obbligo così come presentato dalla Commissione (ricordando che il rinvio è di due anni per le categorie di aziende non ancora soggette all'obbligo CSRD, ovvero quelle che sarebbero entrate in obbligo dal 2025 e le PMI quotate dal 2026, con le nuove scadenze rispettivamente nel 2027 e 2028). 

Con una lettera pubblica del 27 marzo, la Commissione ha formalmente incaricato l’EFRAG di revisione gli standard di rendicontazione di sostenibilità, e cioè gli ESRS. La revisione dovrà puntare a rimuovere i datapoint non rilevanti per lo scopo generale della rendicontazione di sostenibilità, dare priorità i datapoint quantitativi rispetto a quelli narrativi, e distinguere ulteriormente fra datapoint obbligatori e volontari, senza pregiudicare l’interoperabilità con altri standard e l’analisi di materialità. 

L’invito della commissaria Albuquerque è quello di completare il riesame entro il 31 ottobre 2025. L’EFRAG è chiamata entro e non oltre il 15 aprile di comunicare alla Commissione una programmazione di lavoro con cui intende organizzare il proprio incarico. 

COSA POSSIAMO ATTENDERCI

Completato il procedimento in Parlamento, la questione passa ora al Consiglio dell’Unione Europea per approvare anch’esso formalmente il testo, e consentirne l’entrata in vigore definitiva. Essendo una direttiva, gli stati membri dovranno procedere quanto prima con il recepimento del testo a livello nazionale. 

Una volta ottenuto decisione definitiva sul posticipo dell’ingresso in obbligo, i colegislatori europei potranno concentrarsi sul discutere il contenuto delle modifiche riguardanti il pacchetto Omnibus I. L’obiettivo è raggiungere un accordo quanto prima anche su di esso, e possibilmente entro la fine del 2025 così come auspicato dal Consiglio europeo. Nello stesso periodo è attesa anche l’adozione di un atto delegato di modifica alla normativa sulla Tassonomia sulla base dei risultati delle consultazioni pubbliche conclusesi il 26 marzo scorso. 

Omnibus non è solo dichiarazioni di sostenibilità: originariamente previsto per la fine di marzo, il pacchetto sulle cd. small mid-caps sembra essere slittato per la seconda metà di maggio (21 maggio) per dare spazio alla proposta di misure di semplificazione degli obblighi nel settore agricoltura (atteso per il 14 maggio). Si dovrà ulteriormente attendere prima di scoprire quale sia il perimetro di questa categoria di aziende, e come si posizionerà nel quadro delle modifiche di semplificazione avanzate. 

IN CONCLUSIONE

In un clima di costante movimento, rimanere aggiornati è la carta vincente per non cadere in allarmismi e confusione. Le negoziazioni nelle aule europee richiedono tempo, anche nella volontà di procedere quanto più rapidamente possibile. 

Il focus di ogni azienda, indipendentemente dall’obbligo di reportistica, dovrebbe rimanere saldo sul proprio modello di business e su come ci si voglia presentare sul mercato, sul come e se voler essere sostenibili. Le sfide ambientali e sociali compongono un quadro più ampio del solo pezzo di puzzle che rappresentano i vincoli normativi. Una strategia vincente viene prima dell’intervento regolatorio, rendendosi capace di generare valore per la collettività a prescindere da esso.

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