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Le condizioni per poter fruire dell’IRES premiale al 20%

6 mar 2025

La Legge 207/2024 ha introdotto, con i commi 436 e seguenti, la disciplina dell’”IRES Premiale” per l’esercizio 2025. Tale novità consiste in una riduzione di 4 punti percentuali dell’aliquota IRES (dal 24% al 20%) per quelle società che supereranno congiuntamente cinque condizioni preventive riguardanti la destinazione dell’utile 2024, l’effettuazione di investimenti qualificati e nuove assunzioni a tempo indeterminato.

Sono inoltre previste delle condizioni ex post necessarie per non decadere dal beneficio negli anni successivi.

 LE CONDIZIONI EX ANTE

Per accedere al beneficio occorre soddisfare ex ante le seguenti condizioni:

  1. Accantonamento dell’utile 2024: occorre accantonare almeno l’80% dell’utile netto risultante dal bilancio dell’esercizio chiuso al 31.12.2024 in un’apposita riserva;
  2. Investimenti “qualificati” minimi: nel periodo 01.01.2025 – 31.10.2026 occorre effettuare investimenti con caratteristiche 4.0 o 5.0 di importo non inferiore al maggiore tra il 24% dell’utile 2024 e il 24% dell’utile 2023. In ogni caso, l’importo minimo degli investimenti deve essere pari ad almeno € 20.000. Gli investimenti devono inoltre essere eseguiti presso strutture ubicate in Italia;
  3. Numero di ULA: il numero di unità lavorative del 2025 non deve essere inferiore al numero medio di unità lavorative del triennio 2022-2024;
  4. Nuove assunzioni a tempo indeterminato: occorre effettuare nuove assunzioni che generino incremento occupazionale con i criteri di cui al Dlgs 216/2023 almeno dell’1% rispetto al numero medio del 2024. Il numero minimo di assunzioni a tempo indeterminato è di 1 nuovo dipendente;
  5. Assenza di CIG: per gli esercizi 2024 e 2025, la società non deve aver fatto ricorso alla CIG, ad eccezione della casistica prevista dall’art. 11, lett. a), Dlgs 148/2015 (eventi transitori e non imputabili all'impresa o ai dipendenti, incluse le intemperie stagionali).

Come anticipato, rispettando tutte le 5 condizioni, le società potranno determinare l’imposta del 2025 con aliquota del 20% anziché del 24%.

Tuttavia, se la società sarà in perdita fiscale nel 2025, il beneficio non scatterà e non sarà riportabile agli anni successivi. Lo stesso accadrà per la parte di imponibile abbattuta dalle perdite fiscali di esercizi precedenti.

Nel consolidato fiscale, l’aliquota del 20% sarà applicata al reddito di gruppo (al netto delle perdite) fino all’importo di imponibile trasferito dalle società in regime agevolato.

 LE CONDIZIONI EX POST

Per evitare la decadenza dal beneficio in esame, le società dovranno rispettare due ulteriori condizioni postume. In particolare:

  1. Indisponibilità della riserva: l’utile 2024, accantonato in una apposita riserva, non potrà essere distribuito fino al termine del secondo esercizio successivo a quello in corso al 31.12.2024 e quindi fino al 31.12.2026;
  2. Mantenimento degli investimenti: i beni oggetto di investimento 4.0 o 5.0 non dovranno essere ceduti, dismessi o delocalizzati all’estero fino al termine del 5° esercizio successivo a quello di acquisto.

La Legge 207/2024 ha demandato ad un Decreto Ministeriale, di prossima emanazione, l’attuazione della norma in commento. 

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