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La Proposta Omnibus e le Implicazioni per il Framework Normativo di Sostenibilità Europeo

6 mar 2025

L’Unione Europea sta attraversando un periodo di grandi trasformazioni normative, con l’obiettivo di bilanciare sostenibilità, competitività e semplificazione amministrativa per le imprese. Tra le iniziative più rilevanti spicca la Proposta Omnibus, pubblicata dalla Commissione Europea il 26 febbraio 2025, con l’intento di ridisegnare e semplificare il quadro normativo in materia di rendicontazione di sostenibilità e due diligence aziendale.

Ma cosa comporta questa proposta e quali saranno le conseguenze per le aziende?

Scenario UE: Il Competitiveness Compass e le Sfide della Sostenibilità

Nel contesto di sfide globali come il cambiamento climatico, l’intelligenza artificiale e le tensioni geopolitiche, l’UE ha delineato il Competitiveness Compass, una strategia basata su tre pilastri:

  1. Innovazione e crescita – Facilitare la nascita di startup, migliorare il mercato del venture capital e trattenere i talenti.
  2. Decarbonizzazione competitiva – Integrare le politiche industriali con quelle climatiche, garantendo energia accessibile e tecnologie pulite.
  3. Sicurezza e indipendenza economica – Rafforzare le filiere strategiche, ridurre le dipendenze esterne e promuovere la resilienza economica.

All’interno di questa visione, la proposta Omnibus introduce misure di semplificazione normativa, mirate a ridurre gli oneri burocratici senza compromettere gli obiettivi di sostenibilità.

La Proposta Omnibus: Cosa Cambia?

La Proposta Omnibus riguarda principalmente le direttive sulla rendicontazione di sostenibilità (CSRD), la due diligence aziendale (CS3D) e la tassonomia UE.

Omnibus e la CSRD: Modifiche ai Requisiti di Rendicontazione

  • Soglie di applicazione
  • L’obbligo di rendicontazione si applicherà solo alle aziende con oltre 1000 dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro, restringendo il perimetro rispetto alla CSRD originale.
  • Anche le imprese figlie e succursali di società madri extra-UE saranno soggette alla rendicontazione, se il gruppo ha generato nel territorio UE ricavi netti superiori a 450 milioni di euro per ciascuno degli ultimi due anni di rendicontazione, e se almeno una delle imprese figlie rispetta i nuovi criteri della CSRD proposti oppure una succursale UE ha generato oltre 50 milioni di euro di ricavi netti nell’anno precedente.
  • Un nuovo scenario per le imprese di seconda e terza ondata
  • Con proposta separata, la Commissione europea ha richiesto di posticipare di due anni l’entrata in obbligo per le aziende della seconda (periodo contabile 2025, Bilancio 2026) e terza ondata (periodo contabile 2026, Bilancio 2027).

Revisione degli ESRS

  • Riduzione del numero di datapoint obbligatori.
  • Maggiore enfasi sui dati quantitativi rispetto a quelli narrativi.
  • Possibilità per le PMI di aderire su base volontaria a standard semplificati.
  • Standard settoriali e assurance
  • Eliminazione dell’idea di standard specifici per settore.
  • L’assurance sarà limitata alla sola limited assurance, evitando il passaggio alla reasonable assurance.
  • Marcatura digitale
  • La marcatura digitale della dichiarazione di sostenibilità sarà sospesa fino all’adozione di un regolamento specifico.

Omnibus e la Tassonomia UE: Un Nuovo Approccio Volontario

  • Applicazione selettiva
  • Le aziende con meno di 1000 dipendenti e meno di 450 milioni di fatturato potranno aderire alla Tassonomia solo su base volontaria.
  • Introduzione di soglie minime per dichiarare le attività idonee e allineate, evitando la necessità di suddividere spese minime.
  • Revisione dei criteri
  • Possibile allentamento dei criteri DNSH (Do No Significant Harm) per evitare rigidità eccessive.
  • Riduzione del 70% dei datapoint nel template di reporting per semplificare il processo di valutazione dell’idoneità.

3. Omnibus e la CS3D: Due Diligence Aziendale più Flessibile

  • Scadenze posticipate
    • L’applicazione della CS3D sarà posticipata di un anno, con la rimozione della data fissa di entrata in vigore per le grandi imprese.
  • Due diligence semplificata
  • La revisione delle catene di fornitura si limiterà alla catena diretta, coinvolgendo i fornitori solo se vi è un impatto diretto.
  • La frequenza del monitoraggio sarà ridotta da annuale a quinquennale.
  • L’obbligo di cessare rapporti con partner coinvolti in violazioni dei diritti umani sarà solo l’ultima risorsa, invece che un’imposizione immediata.
  • Sanzioni
  • Verrà eliminata la sanzione proporzionale al fatturato globale per le violazioni della CS3D.

Come Devono Prepararsi le Aziende?

Nonostante la proposta Omnibus miri a ridurre gli oneri, le imprese devono comunque adottare un approccio proattivo per navigare questo contesto in evoluzione. In attesa della definizione delle norme definitive, le aziende possono:

  • Monitorare l’evoluzione normativa – Seguire gli sviluppi della proposta Omnibus e le discussioni parlamentari.
  • Adottare un approccio strategico alla sostenibilità – Considerare la rendicontazione non solo come un obbligo, ma come un’opportunità di posizionamento competitivo
  • Ottimizzare i processi interni – Prepararsi a eventuali nuove semplificazioni adottando strumenti digitali e metodologie di analisi della doppia materialità.
  • Collaborare con esperti di compliance – Rivolgersi a consulenti qualificati per adattarsi alle novità normative senza perdere competitività.

Conclusione

La proposta Omnibus rappresenta una svolta per il framework normativo europeo sulla sostenibilità, con l’intento di bilanciare compliance e competitività. Tuttavia, l’iter legislativo è ancora in corso e le aziende devono rimanere vigili per adattarsi tempestivamente alle nuove regole.

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