
La Proposta Omnibus e le Implicazioni per il Framework Normativo di Sostenibilità Europeo
L’Unione Europea sta attraversando un periodo di grandi trasformazioni normative, con l’obiettivo di bilanciare sostenibilità, competitività e semplificazione amministrativa per le imprese. Tra le iniziative più rilevanti spicca la Proposta Omnibus, pubblicata dalla Commissione Europea il 26 febbraio 2025, con l’intento di ridisegnare e semplificare il quadro normativo in materia di rendicontazione di sostenibilità e due diligence aziendale.
Ma cosa comporta questa proposta e quali saranno le conseguenze per le aziende?
Scenario UE: Il Competitiveness Compass e le Sfide della Sostenibilità
Nel contesto di sfide globali come il cambiamento climatico, l’intelligenza artificiale e le tensioni geopolitiche, l’UE ha delineato il Competitiveness Compass, una strategia basata su tre pilastri:
- Innovazione e crescita – Facilitare la nascita di startup, migliorare il mercato del venture capital e trattenere i talenti.
- Decarbonizzazione competitiva – Integrare le politiche industriali con quelle climatiche, garantendo energia accessibile e tecnologie pulite.
- Sicurezza e indipendenza economica – Rafforzare le filiere strategiche, ridurre le dipendenze esterne e promuovere la resilienza economica.
All’interno di questa visione, la proposta Omnibus introduce misure di semplificazione normativa, mirate a ridurre gli oneri burocratici senza compromettere gli obiettivi di sostenibilità.
La Proposta Omnibus: Cosa Cambia?
La Proposta Omnibus riguarda principalmente le direttive sulla rendicontazione di sostenibilità (CSRD), la due diligence aziendale (CS3D) e la tassonomia UE.
Omnibus e la CSRD: Modifiche ai Requisiti di Rendicontazione
- Soglie di applicazione
- L’obbligo di rendicontazione si applicherà solo alle aziende con oltre 1000 dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro, restringendo il perimetro rispetto alla CSRD originale.
- Anche le imprese figlie e succursali di società madri extra-UE saranno soggette alla rendicontazione, se il gruppo ha generato nel territorio UE ricavi netti superiori a 450 milioni di euro per ciascuno degli ultimi due anni di rendicontazione, e se almeno una delle imprese figlie rispetta i nuovi criteri della CSRD proposti oppure una succursale UE ha generato oltre 50 milioni di euro di ricavi netti nell’anno precedente.
- Un nuovo scenario per le imprese di seconda e terza ondata
- Con proposta separata, la Commissione europea ha richiesto di posticipare di due anni l’entrata in obbligo per le aziende della seconda (periodo contabile 2025, Bilancio 2026) e terza ondata (periodo contabile 2026, Bilancio 2027).
Revisione degli ESRS
- Riduzione del numero di datapoint obbligatori.
- Maggiore enfasi sui dati quantitativi rispetto a quelli narrativi.
- Possibilità per le PMI di aderire su base volontaria a standard semplificati.
- Standard settoriali e assurance
- Eliminazione dell’idea di standard specifici per settore.
- L’assurance sarà limitata alla sola limited assurance, evitando il passaggio alla reasonable assurance.
- Marcatura digitale
- La marcatura digitale della dichiarazione di sostenibilità sarà sospesa fino all’adozione di un regolamento specifico.
Omnibus e la Tassonomia UE: Un Nuovo Approccio Volontario
- Applicazione selettiva
- Le aziende con meno di 1000 dipendenti e meno di 450 milioni di fatturato potranno aderire alla Tassonomia solo su base volontaria.
- Introduzione di soglie minime per dichiarare le attività idonee e allineate, evitando la necessità di suddividere spese minime.
- Revisione dei criteri
- Possibile allentamento dei criteri DNSH (Do No Significant Harm) per evitare rigidità eccessive.
- Riduzione del 70% dei datapoint nel template di reporting per semplificare il processo di valutazione dell’idoneità.
3. Omnibus e la CS3D: Due Diligence Aziendale più Flessibile
- Scadenze posticipate
- L’applicazione della CS3D sarà posticipata di un anno, con la rimozione della data fissa di entrata in vigore per le grandi imprese.
- Due diligence semplificata
- La revisione delle catene di fornitura si limiterà alla catena diretta, coinvolgendo i fornitori solo se vi è un impatto diretto.
- La frequenza del monitoraggio sarà ridotta da annuale a quinquennale.
- L’obbligo di cessare rapporti con partner coinvolti in violazioni dei diritti umani sarà solo l’ultima risorsa, invece che un’imposizione immediata.
- Sanzioni
- Verrà eliminata la sanzione proporzionale al fatturato globale per le violazioni della CS3D.
Come Devono Prepararsi le Aziende?
Nonostante la proposta Omnibus miri a ridurre gli oneri, le imprese devono comunque adottare un approccio proattivo per navigare questo contesto in evoluzione. In attesa della definizione delle norme definitive, le aziende possono:
- Monitorare l’evoluzione normativa – Seguire gli sviluppi della proposta Omnibus e le discussioni parlamentari.
- Adottare un approccio strategico alla sostenibilità – Considerare la rendicontazione non solo come un obbligo, ma come un’opportunità di posizionamento competitivo
- Ottimizzare i processi interni – Prepararsi a eventuali nuove semplificazioni adottando strumenti digitali e metodologie di analisi della doppia materialità.
- Collaborare con esperti di compliance – Rivolgersi a consulenti qualificati per adattarsi alle novità normative senza perdere competitività.
Conclusione
La proposta Omnibus rappresenta una svolta per il framework normativo europeo sulla sostenibilità, con l’intento di bilanciare compliance e competitività. Tuttavia, l’iter legislativo è ancora in corso e le aziende devono rimanere vigili per adattarsi tempestivamente alle nuove regole.