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La Commissione Europea dà il via libera al decreto sulle CER

28 nov 2023

La Commissione Europea ha approvato il decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica volto a incentivare la diffusione dell'autoconsumo all'interno delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Il testo del decreto, già notificato nel mese di febbraio 2023, è stato valutato positivamente dalla Commissione Europea, la quale ha ritenuto come lo stesso sia conforme alle norme dell'Unione Europea in materia di aiuti di Stato.

Più precisamente, Bruxelles ha valutato la misura come compatibile con il mercato interno, sottolineando come gli impatti positivi sull'ambiente, in linea con gli obiettivi del Green Deal Europeo, superino eventuali effetti negativi in termini di distorsioni della concorrenza.

Questa decisione, attesa da mesi, segue ulteriori integrazioni di informazioni richieste da Bruxelles già inviate dal Ministero all'inizio dell'estate. Il decreto prevede incentivi per un ammontare complessivo di 5.7 miliardi, di cui 2.2 finanziati tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Secondo la valutazione della Commissione, il regime delineato dal testo del decreto:

  • Favorisce lo sviluppo di specifiche attività economiche, in particolare nella produzione di energia rinnovabile;
  • Costituisce una misura necessaria, adeguata e proporzionata affinché l'Italia possa raggiungere gli obiettivi ambientali europei e nazionali;
  • Ha un impatto incentivante, poiché gli impianti di energia rinnovabile che beneficiano di sovvenzioni non sarebbero economicamente sostenibili senza il supporto dei finanziamenti pubblici.

Il decreto italiano si focalizza su due misure portanti e principali:

  • una tariffa incentivante sull'energia rinnovabile prodotta e condivisa, e un contributo a fondo perduto.

Per quanto concerne la tariffa incentivante, i beneficiari sono progetti di piccole dimensioni, con una capacità fino a 1 MW, che possono accedere al programma seguendo il principio "primo arrivato, primo servito". La misura incentivante si basa sulla quantità di elettricità consumata dai clienti finali e dalle comunità di energia rinnovabile, con un periodo di incentivo di 20 anni, finanziato tramite un prelievo sulla bolletta elettrica di tutti i consumatori, per un totale di 3.5 miliardi di euro.

Per quanto riguarda il contributo a fondo perduto, è destinato alle comunità residenti nei comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti e può coprire fino al 40% dei costi ammissibili associati agli investimenti per la realizzazione di nuovi impianti o l'ampliamento di quelli già esistenti. Questa misura, finanziata con 2.2 miliardi del PNRR, mira a realizzare una potenza complessiva di almeno 2 gigawatt e sarà applicabile fino al 30 giugno 2026, cumulabile con la tariffa incentivante entro limiti definiti.

La potenza totale finanziabile è di cinque gigawatt, da installare entro la fine del 2027, sostenendo la costruzione e l'espansione di impianti di produzione di energia rinnovabile di varie tecnologie, quali fotovoltaico, eolico, idroelettrico e biomasse.

Il Ministro Pichetto Fratin ha espresso soddisfazione, considerando questa decisione come una svolta storica nel rapporto tra cittadini ed energia, aprendo la strada a una diffusione capillare delle Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia. Ha evidenziato il ruolo centrale delle comunità nell'ambito delle fonti rinnovabili, permettendo a ogni cittadino di contribuire alla produzione di energia rinnovabile e di trarne benefici economici attraverso l'autoconsumo, anche senza avere spazi direttamente disponibili per la realizzazione degli impianti FER.

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